Parlare di sé, presentarsi e riassumere in uno spazio limitato qualcosa di importante non è mai facile; nel mio caso rischio sempre di essere di prolissa, come alcuni mi rimproverano :P ! Vediamo come me la cavo in questo contesto…

[ Mamma: ‘’Marti, facciamo la crostata di mele per domenica??’’
Io: ‘’Sì, dai!!’’
Mamma: ‘’Allora compro il preparato Cameo…’’
*Scatta la tipica scena a rallentatore con tanto di facciotta sconvolta, braccia al cielo e ‘’vocina’’ alterata*
Io: ‘’NNNNOOOOOO, non dirlo mai più!’’ ]
Io: ‘’NNNNOOOOOO, non dirlo mai più!’’ ]
Concedetemi questa piccola parentesi, volevo giusto rendere l’idea di quanto sia pignola e maniacale quando si parla della preparazione dei dolci, ma ho a cuore ogni signola fase della lavorazione e mi preme gestirla personalmente senza aiuti né scorciatoie, in modo da sentire quello che sto facendo
completamente mio, la classica ‘’farina del mio sacco’’, e scusate per il gioco non di parole, ma di idee :) !
Nell’adolescenza ho intrapreso un percorso linguistico, successivamente riconfermato all’università, e tuttora in atto (purtroppo o per fortuna?! Uhm…). La pasticceria è stata né più né meno che un piacevole hobby affiancato come tanti altri allo studio; un passatempo coltivato tra le mura domestiche, pile di bacinelle sporche, le puntuali lamentele della mamma (per la cucina stravolta!), mani sporche di cioccolato e l’inebriante profumo di vaniglia che dal forno si spande per tutta la casa. Nel tempo, le mie ricerche su libri di cucina ed internet (cookaround forum&Luca Montersino in Peccati di Gola @ Alice tv canale 416 di Sky docet), seguite dalle relative sperimentazioni (e cavie volontarie!!), sono maturate nella voglia di approfondire le limitatissime conoscenze che possedevo circa procedimenti, scelta degli ingredienti, abbinamenti di sapori e impacciatissimi tentativi di decorazione, tutti elementi che hanno dato vita a quello che da lì in poi è diventato il mio affezionatissimo soprannome: la Pasticciona, si commenta da sé e ci sta tutto (possiedo anche un grembiule con tanto di ricamo, regalo di cui vado naturalmente fierissima!).
In tutti questi anni, la pasticceria, a differenza di altre attività varie ed eventuali, è rimasta l’unica costante in grado di darmi veramente qualcosa, in termini di piccole soddisfazioni personali, qualche sorriso in più che male mai non fa e di sensazioni; ma l’aver fatto determinate scelte di vita così distanti da questo mondo mi ha sempre un po’ scoraggiato di fronte alla possibilità di farne una vera e propria aspirazione.
La svolta, un anno fa. Complice il tanto chiacchierato Facebook, per la prima volta ho avuto l’opportunità di conoscere un maestro pasticcere degno di tale appellativo, il quale mi ha prontamente invitato a partecipare alla sua interessante, coraggiosa iniziativa che consente a persone comunissime, con o senza esperienza nel campo, di entrare nel suo laboratorio e provare l’esperienza di sentirsi concretamente parte di questo mondo in qualità di protagonisti. Parola chiave: Condivisione. Comincia il mio percorso, e stavolta con uno spirito diverso. Il mio entusiasmo mi conduce ad una nuova consapevolezza ed infine alla conferma definitiva: tra sac a poche e temperatrici, frutta secca divinamente caramellata e sinuose creme dai profumi intensi ho trovato la mia dimensione ideale… E’ questa la mia strada. Strada che, per il momento, ho deciso di portare avanti parallelamente agli studi, anche se inevitabilmente questi ultimi hanno subito un rallentamento non indifferente.
Nel contempo, coccolo quello che da qualche tempo a questa parte è diventato il mio piccolo, grande sogno nel cassetto: quello di aprire e gestire un caffè letterario e musicale in stile americano, una dimensione estraniante, un ambiente piccolo e ricercato, caldo ed accogliente, che metta a disposizione il wifi, qualche pc, musica in acustico (rigorosamente live), una libreria completa dei grandi classici in diverse lingue, un vasto assortimento di torte e biscotti, the, infusi, cioccolate, liquori e non solo… Infine, un angolo tutto dedicato alle praline artigianali dai più svariati ripieni, e qualcosa mi dice che trionferanno pistacchio e cocco tra tutti. Ben consapevole di dover fare molta, moltissima esperienza prima di compiere un passo tanto importante, ho voluto intraprendere il percorso ABPS perché possa gettare le basi per la formazione di un modello professionale con la P maiuscola, quale spero di essere in futuro, che sappia essere competente ma umile ed in modo intelligente. Eccomi dunque qui, coinvolta nel progetto REM con fiducia e determinazione, progetto in cui vedo una grande opportunità di crescita personale e professionale, nonché un buon biglietto da visita che possa introdurmi nel mondo del lavoro.
Beh… Le conclusioni non sono il mio forte, e del resto perché concludere… non siamo che all’inizio, il tirocinio è alle porte e la voglia di mettersi in gioco è alle stelle… Che altro aggiungere? Faccio un enorme in bocca al lupo a me stessa e ai miei colleghi!
E alla faccia del non voler essere prolissa… :P !
E alla faccia del non voler essere prolissa… :P !
i like it :)
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