lunedì 18 aprile 2011
domenica 17 aprile 2011
Una giornata ad Alia
Ieri mattina mi trovavo nei dintorni di Alia, per una visita organizzata dal Gas (gruppo di acquisto) di Carini presso l'azienda agrituristica "Villa Dafne". Ho deciso di approfittare di questa gita sulla scia dello spirito del ritorno alle tradizioni e della riscoperta della nostra terra, con in testa tutto ciò che ho appreso al corso finora, alle escursioni e in autonomia, per puro gusto personale!
Finalmente giunta sul luogo con tre amici, ci si apre dinanzi un panorama splendido con distese verdi a perdita d'occhio, pascoli e un profumo di erba e aria buona che spesso dimentichiamo abitando in città.
L’azienda agricola, estesa 200 ettari, è condotta con il sistema di produzione biologico. Ha un allevamento di 1.000 ovini della Valle del Belice, 100 bovini di razza pezzata rossa italiana, allevati in purezza e 30 suini, rigorosamente alimentati al pascolo.
Lungi da me la volontà di fare pubblicitàgratuita, devo dire che l'accoglienza è stata molto gradevole. Siamo stati accolti dalla padrona di casa che ci ha raccontato la storia di come è nata l'azienda e ci ha portato in giro per le varie strutture, sia in quelle di allevamento dei capi di bestiame che in quelle per il confezionamento dei prodotti (tra cui dei formaggi davvero eccezionali e una buona pummarola pronta), sia nei luoghi dove avvengono la caseificazione e la stagionatura. In uno di questi si è sfiorata la Sindrome di Stendhal, per la bellezza e il profumo inebriante di latte e di muffa
Come al solito, ciò che mi colpisce di questi luoghi è la dedizione e l'impegno estesi a tutta una famiglia, che si lancia in un progetto e lo sposa anima e corpo, per amore della terra e di una tradizione agricola che fortunatamente resiste, grazie a baluardi come questo, in cui trovi il figlio dei padroni di casa che si è specializzato in Produzioni Agricole in un'università del nord Italia per ritornare a casa e occuparsi con maggiore competenza della filiera del formaggio.
Avevo infatti dimenticato di dire che ci troviamo all'interno de “Le vie dei formaggi dei Monti Sicani”, che rappresentano una realtà che coinvolgeva, almeno fino al 2002, (non so quante adesso di preciso) ventotto aziende del territorio compreso fra le province di Agrigento, Caltanissetta e Palermo.Avviato dalle Unità operative del distretto Monti Sicani, il progetto “Le vie dei formaggi” è finalizzato alla realizzazione di un circuito che offre al turista, che è anche un consumatore, non solo la fruizione di luoghi altamente suggestivi e poco conosciuti ai più (e ci metto dentro la maggior parte di noi Siculi) , ma anche la possibilità di toccare con mano l'origine dei prodotti che può trovare sulla propria tavola, così come di acquisire una maggiore consapevolezza sugli elementi che contraddistinguono, per esempio, un buon formaggio da un cattivo formaggio e quindi di imparare a scegliere cosa mangiare.
Momento da ricordare, l'incontro con la Sig.ra Caterina, vecchina dalla voce argentina e due occhi vivi e profondi, che ci ha offerto un caffè e dei biscotti tipici chiamati "umberti", burrosi e friabili...chiaramente non potevo perdere l'occasione di farmi raccontare come facesse quei biscotti e se conosceva altre ricette.
Peccato non aver avuto moltissimo tempo a disposizione, visto che la signora sembrava provare un gran piacere in quello scambio di informazioni e aneddoti su come, per esempio, l'impasto dei biscotti vada "frasculiato" rigorosamente a mano e senza impastatrici..."picchi un si fa!"
Spero abbia gradito il muffin alla crusca che le ho offerto per ringraziarla della sua loquacità!
mercoledì 13 aprile 2011
Pastafrolla light by (quel gran genio) di Luca Montorsino
Come qualcuno dei miei compagni di "viaggio" avrà avuto modo di conoscere mi sono imbarcata in una impresa non facile specie in questo periodo in cui pullulano uova di pasqua e primi gelati: la (ahimè malefica) dieta, frutto di un apparente masochismo che mette alla prova i nostri "spinni" più forti e che dire di no ad un bel pezzo di pani cavuru cunzatu ti fa sentire alla stregua di un eroe biblico che ha detto di no a Satana. A seguirmi in questa impresa (e a darmi coraggio sopratutto) c'è mia madre che ieri ha fatto il compleanno e tale occasione non può non richiedere una torta su cui soffiare le candeline.
Ed è qui che nasce la sfida: trovare il giusto compromesso fra calorie e gusto.....perchè va bene che si è a dieta, ma che tristezza "appizzare" una candelina su una fettina di mela o su uno yoghurt light!
La ricetta trascritta di corsa durante una puntata di "Peccati di gola", programma condotto da Luca Montorsino, mi ha dato la risposta che cercavo: una pastafrolla senza uova e senza latticini con cui fare una leggera crostata di mele.
Questi gli ingredienti della pastafrolla:
500 g di farina 00 oppure di farro bianca o di kamut bianca
250 g di zucchero di canna (se utilizzerete un tipo di zucchero di canna molto grezzo, ad esempio il muscovado, otterrete una frolla di un aspetto e un sapore quasi integrale)
70 g di olio extravergine d'oliva
70 g di olio di semi
125 g di acqua
12 g di lievito in polvere
1 baccello di vaniglia oppure una bustina di vanillina
scorza di arancia o limone a piacere
Procedimento:
In una terrina porre tutti gli ingredienti liquidi e sciogliervi lo zucchero. Dopodichè miscelare gli ingredienti secchi in una ciotola, aggiungervi i liquidi con lo zucchero sciolto e lavorare la pasta sino a che non diventi compatta. Lasciare riposare in frigo un'oretta scarsa e nel caso in cui la pasta prima della ri-lavorazione sia diventata eccessivamente compatta aggiungere piccole dosi d'acqua q.b.
Infornare a 180° finchè la pasta non risulti dorata e ben cotta.
Detto ciò lasciatevi guidare dalla fantasia e fatene ciò che volete: biscotti, crostate, fondi per tartellette e chi più ne ha più ne metta! Io ad esempio ho tagliato 3 mele a fettine e ne ho fatto una crostata di mele:
E come dice Julia Child: bon appétit! :)
Ps: sopra le mele ho fatto dei biscottini verdi con il colorante alimentare.
Ed è qui che nasce la sfida: trovare il giusto compromesso fra calorie e gusto.....perchè va bene che si è a dieta, ma che tristezza "appizzare" una candelina su una fettina di mela o su uno yoghurt light!
La ricetta trascritta di corsa durante una puntata di "Peccati di gola", programma condotto da Luca Montorsino, mi ha dato la risposta che cercavo: una pastafrolla senza uova e senza latticini con cui fare una leggera crostata di mele.
Questi gli ingredienti della pastafrolla:
500 g di farina 00 oppure di farro bianca o di kamut bianca
250 g di zucchero di canna (se utilizzerete un tipo di zucchero di canna molto grezzo, ad esempio il muscovado, otterrete una frolla di un aspetto e un sapore quasi integrale)
70 g di olio extravergine d'oliva
70 g di olio di semi
125 g di acqua
12 g di lievito in polvere
1 baccello di vaniglia oppure una bustina di vanillina
scorza di arancia o limone a piacere
Procedimento:
In una terrina porre tutti gli ingredienti liquidi e sciogliervi lo zucchero. Dopodichè miscelare gli ingredienti secchi in una ciotola, aggiungervi i liquidi con lo zucchero sciolto e lavorare la pasta sino a che non diventi compatta. Lasciare riposare in frigo un'oretta scarsa e nel caso in cui la pasta prima della ri-lavorazione sia diventata eccessivamente compatta aggiungere piccole dosi d'acqua q.b.
Infornare a 180° finchè la pasta non risulti dorata e ben cotta.
Detto ciò lasciatevi guidare dalla fantasia e fatene ciò che volete: biscotti, crostate, fondi per tartellette e chi più ne ha più ne metta! Io ad esempio ho tagliato 3 mele a fettine e ne ho fatto una crostata di mele:
E come dice Julia Child: bon appétit! :)
Ps: sopra le mele ho fatto dei biscottini verdi con il colorante alimentare.
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